La qualità dei risultati e la sicurezza dei pazienti al centro delle nuove Linee Guida 2016 dell’ AICPE, che diventeranno un punto di riferimento per la Chirurgia Estetica a livello internazionale.
Con un Comunicato Stampa del 20 gennaio, l’ Aicpe(*) ha annunciato la pubblicazione dell’aggiornamento delle “Linee Guida per gli interventi di Chirurgia Estetica”, pubblicate per la prima volta nel 2013. Si tratta di un documento di grande valore, in quanto unico in Italia, un verocompendio di regole comportamentali per chirurghi plastici e pazienti che, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute, fornisce indicazioni di base per la buona pratica della chirurgia della bellezza: vantaggi e limiti per i principali interventi estetici e “modus operandi”.
L’utilità delle linee guida
Le linee guida sono state attualizzate alla luce delle novità tecniche e delle ultime scoperte scientifiche di questi anni, così da renderle ancora più utili e valide, non solo per addetti ai lavori e pazienti, ma anche per medici legali e magistrati, che nelle cause legali si trovano a dover fare chiarezza sulla responsabilità professionale dei chirurghi plastici.
In altre parole, i pazienti sono tutelati al meglio se i chirurghi si attengono in modo scrupoloso alle regole basilari riportate nel documento dell’AICPE, che non a caso l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps) trasmetterà a tutte le altre società di chirurgia plastica estetica perché siano adottate uniformemente a livello mondiale.
Gli aspetti coinvolti negli aggiornamenti
I principali aggiornamenti delle linee guida toccano argomenti estremamente popolari, come laliposuzione, l’intervento più praticato in Italia, che oggi può essere effettuato avvalendosi di nuove tecniche laser e di radiofrequenza, oppure il lipofilling, per il quale si indicano accorgimenti che consentono di perfezionare il processo di trasferimento del grasso autologo,in modo da ottenere il miglior risultato di attecchimento possibile.
Le raccomandazioni per le procedure più diffuse
Molte altre raccomandazioni già presenti nel testo originale definiscono un elevatissimo standard di qualità nella chirurgia estetica, e sono state validate da chirurghi esperti che da anni si dedicano solo a questa branca della chirurgia plastica. Non si tratta solo di spiegare la procedura di un determinato intervento, ma anche e soprattutto di definire i limiti che possiamo incontrare, primo fra tutti l’eccesso di attese del paziente, un grande ostacolo specialmente per interventi complessi come illifting del viso. L’AICPE definisce l’atteggiamento del paziente che pensa di poter ritrovare la freschezza dei vent’anni la “controindicazione principale”.
Le raccomandazioni partono dal primo step di ogni procedura chirurgica, l’anestesia: tranne che per gli interventi più semplici e circoscritti, che si svolgono in anestesia locale, è sempre raccomandata la presenza di un’anestesista rianimatore per tutta la durata dell’operazione.
E ancora punti fermi sui risultati: un intervento come la blefaroplastica, che restituisce freschezza al volto,illuminando lo sguardo, non può eliminare tutte le rughe dell’area perioculare.
Per la liposuzione, la parola d’ordine è “accumuli localizzati”, e non sovrappeso: i risultati sono meno validi se il paziente non si trova in buona forma fisica, oppure se presenta cute poco tonica. L’indicazione è non aspirare più del 7% del peso corporeo, a meno di non aver accuratamente valutato le condizioni di salute generale del paziente, e sempre ricoverandolo in una struttura protetta.
Sul tema ringiovanimento del volto, il bisturi resta l’unica soluzione radicale quando è presente rilassamento dei tessuti, in particolare mandibole e mento:
botulino, filler e lipofilling possono dare al paziente un aspetto migliore,ma soprattutto quando l’invecchiamento non è già troppo avanzato.
La rinoplastica infine, il rimodellamento del naso, si fa necessariamente in sala operatoria; anche in questo caso lipofilling e filler vanno riservati alla soluzione di difetti moderati, e non sempre: i pazienti che hanno la cute del naso grossa e spessa, che tende a mantenere la memoria della forma, non otterranno vantaggio da un trattamento ambulatoriale.
Queste e molte altre indicazioni e precisazioni saranno un punto di riferimento per i chirurghi plasticiche vogliono rendere costanti e di altissimo livello i loro standard qualitativi e garantire ai loropazienti risultati più che soddisfacenti. In fondo quando si parla di chirurgia estetica la chiarezza è un punto fondamentale nel rapporto medico-paziente, e la comprensione di ogni aspetto dell’intervento che dovrà affrontare e dei risultati che potrà offrirgli è il primo passo per giungere a risultati d’eccellenza.
(*)Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica